DESCRIZIONE
Città di origine medievale evoluta sotto il profilo economico, grazie ad un tessuto industriale composito e articolato e dal punto di vista della dotazione di infrastrutture sociali. Una piccole parte della comunità degli scandiccesi -caratterizzata da un indice di vecchiaia superiore alla media- risulta frammentata in un gran numero di aggregati urbani minori: Badia a Settimo, Borgo ai Fossi, Casellina, Geppetto, Giogoli, Granatieri, L'Olmo, Mosciano, Pieve a Settimo, Piscetto, Ponte a Greve, Rinaldi, Roveta, S. Colombano, S. Martino alla Palma, S. Michele a Torri, Santa Maria a Marciola, S. Vincenzo a Torri, Vingone, Viottolone. Il popoloso capoluogo comunale, con un nucleo antico e una parte moderna in espansione in prossimità del fiume Greve, è ormai tutt'uno con Firenze. Il territorio comunale presenta una fisionomia mutevole e varia: è mosso e discontinuo nel profilo, ricco e variegato nella vegetazione; fra le dolci ondulazioni del suo tratto più meridionale si insinua il corso del torrente Pesa mentre il capoluogo è attraversato dalla Greve e dal Vignone. Lo stemma è quello usato in passato dal comune di Casellina e Torri, soppresso nel '29, e, secondo alcuni, le torri merlate che vi compaiono si riferirebbero all'antica denominazione; secondo altri, invece, l'immagine sarebbe da riconnettere all'antica casa torrita, posta sul fiume Greve, di proprietà della contessa Willa, madre del marchese Ugo di Toscana.
STORIA
Non tutti i dubbi relativi all'origine etrusca della località sono stati dissipati ma si è appurato con certezza l'esistenza di antichi stanziamenti romani. Nel Medioevo esercitò una particolare influenza sul territorio la badìa di S. Salvatore a Settimo, investita di ampi poteri dalla Repubblica fiorentina (proprio ai monaci si deve la bonifica della piana alluvionale sulla sinistra dell'Arno). Nel Trecento era ancora un piccolo borgo annesso alla parrocchia di Santa Maria a Greve; il suo sviluppo si sarebbe verificato, poi, nella seconda metà dell'Ottocento. Dalla badìa sopravvivono oggi il convento, il chiostro quattrocentesco e la chiesa con ampia facciata romanica. Le numerose torri e i fortilizi sparsi sui pendii testimoniano della grande vivacità del centro in epoca medievale, così come le splendide ville parlano della sua importanza nei secoli successivi: una menzione particolare merita la cinquecentesca villa 'I Collazzi' a Giogoli.
RELAZIONI
La città offre l'indubbio vantaggio di godere delle attrattive di quella città d'arte e cultura che è Firenze, senza patire le conseguenze della sua congestione, privilegiando piuttosto il contatto con l'habitat naturale: queste motivazioni sono alla base del florido mercato degli alloggi che dà linfa vitale al settore dell'intermediazione immobiliare. Il comune, dal canto suo, si produce in una serie di iniziative di grande richiamo, concentrate per lo più nel periodo autunnale: nei primi quindici giorni di ottobre ha luogo una Fiera colossale, con mostre di artigianato, agricoltura, editoria, caravan, auto. La festa del Patrono Santo Zanobi si celebra il 10 maggio. Gemellata dal 1969 con Pantin (Francia), ospitò nel 1929 David Herbert Lawrence che, ispirato dall'amenità del luogo per l'ambientazione del suo romanzo 'L'amante di Lady Chatterly'.